Putin attacca, Zelensky risponde: il ruolo di Trump nella guerra
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Direttore: Alessandro Plateroti

Putin contro Zelensky: lo scontro tra Russia e Ucraina, il ruolo di Trump

Vladimir Putin

Putin definisce Zelensky “illegittimo” mentre la guerra in Ucraina continua. Trump e il prezzo del petrolio potrebbero influenzare tutto.

Il conflitto tra Russia di Putin e Ucraina di Zelensky si combatte non solo sul campo di battaglia, ma anche sul piano della propaganda e della diplomazia. Mentre Mosca continua le sue offensive nel Donbass, il Cremlino punta a minare la legittimità del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, mettendo in discussione la sua autorità nei futuri negoziati di pace.

Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky

Le accuse di Putin e la risposta di Zelensky

Le dichiarazioni del presidente russo Vladimir Putin arrivano in un momento critico, con l’Occidente impegnato nel supporto a Kiev e con gli equilibri internazionali che potrebbero cambiare in vista delle elezioni presidenziali statunitensi. Donald Trump, ex presidente e possibile futuro leader degli Stati Uniti, potrebbe giocare un ruolo determinante nel definire il destino della guerra.

Putin ha affermato che il presidente ucraino non ha alcuna legittimità per firmare eventuali accordi di pace: “I negoziati possono essere tenuti con chiunque. Ma a causa della sua illegittimità, Zelensky non ha il diritto di firmare nulla. Se Zelensky vuole prendere parte ai colloqui, delegherò le persone che condurranno tali colloqui. Ma la questione chiave è la firma finale dei documenti”, ha dichiarato alla tv pubblica russa.

Questa affermazione si inserisce nella strategia di Mosca di presentare il governo di Kiev come instabile e privo di riconoscimento giuridico, dopo che l’Ucraina ha deciso di rinviare le elezioni presidenziali a causa dello stato di guerra. Tuttavia, esperti costituzionalisti e analisti internazionali respingono questa narrazione, sottolineando che Zelensky mantiene la sua autorità secondo il diritto ucraino.

La replica di Zelensky non si è fatta attendere. Il presidente ucraino ha risposto tramite i social: “Putin ha confermato ancora una volta di avere paura dei negoziati, di avere paura dei leader forti e di fare tutto il possibile per prolungare la guerra”, ha scritto.

Il peso delle sanzioni e il ruolo di Trump

Mentre i leader si scambiano accuse, le conseguenze economiche del conflitto si fanno sentire. Cina e India hanno sospeso l’acquisto di petrolio russo a causa delle nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti alla cosiddetta “Flotta Fantasma” e agli intermediari coinvolti nel trasporto del greggio russo.

Il Dipartimento del Tesoro americano ha recentemente colpito 183 petroliere, bloccando il commercio di petrolio russo venduto oltre il prezzo massimo stabilito dalle sanzioni. Questa misura ha provocato un aumento drastico dei costi del trasporto marittimo e potrebbe influenzare significativamente l’economia russa.

In questo scenario, Trump ha suggerito che un calo del prezzo del petrolio potrebbe mettere fine alla guerra: “Se il prezzo cala, la guerra finisce”, ha dichiarato durante un intervento al Forum di Davos.

Le sue parole lasciano intendere che, in caso di una sua rielezione, la strategia americana potrebbe cambiare, con un focus maggiore sul controllo del mercato energetico piuttosto che sul sostegno militare diretto all’Ucraina.

Il conflitto tra Russia e Ucraina continua senza segnali di una soluzione immediata. Mentre Putin insiste sulla necessità di negoziati senza Zelensky e l’Ucraina riceve il supporto dell’Occidente, il prezzo del petrolio e le elezioni americane potrebbero giocare un ruolo decisivo nel determinare l’esito della guerra.

Il futuro del conflitto resta incerto, ma una cosa è chiara: tra battaglie militari, propaganda e giochi di potere internazionali, la guerra si combatte su più fronti, e la diplomazia è solo uno di essi.

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ultimo aggiornamento: 29 Gennaio 2025 9:17

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